Un libro che già faceva sentire il suo richiamo a partire dalla strabiliante copertina e dal fatto di aver vinto due premi molto prestigiosi nel 2022.
Ottobre, Ottobre deve il titolo al nome della protagonista e la sua ripetizione al fatto che il padre, nel rivolgersi a lei, lo ripete due volte.
Ci troviamo di fronte a un romanzo scritto in prima persona e per questo motivo capace di farci entrare in modo immersivo dentro la storia e, soprattutto, le sensazioni provate dalla protagonista.
Ottobre e suo padre hanno fatto una scelta di vita radicale: vivono nella foresta da selvaggi.
E Ottobre si sente proprio così: selvaggia.
Una condizione che lei ama, la fa sentire viva e protetta. Apparentemente a loro non manca nulla e l’educazione di Ottobre non è certo quella classica. La sua scuola è la natura che qui viene descritta in maniera vivida e sensoriale.
Uno degli aspetti più affascinanti della scrittura è infatti questa capacità di restituirci profumi, colori e sensazioni che circondano i sensi di Ottobre regalandoci profondo appagamento.
Ci sono passaggi in cui davvero sembra di essere con lei nella foresta.
Dicevamo: Ottobre non va a scuola, ma conosce gli alberi, come costruirsi un rifugio, come coltivare la terra, sa perfino anticipare l’arrivo della neve. All’avvio del romanzo la troviamo anche alle prese con il salvataggio di un piccolo barbagianni che lei alleva e cura con amore e determinazione.
E poi ha le storie, quelle che gli oggetti che lei trova e conserva gelosamente le raccontano.
Quelle che legge nei tantissimi libri delle loro casa e che la trasportano lontano con la fantasia.
A spezzare questo ritmo perfetto e bucolico è l’arrivo della madre. Una presenza assenza nella vita della ragazzina perché la donna non ha saputo resistere a una vita selvaggia ed è tornata a vivere nella vicina Londra. Ogni suo tentativo di riavvicinarsi alla figlia è fallito e quando ci riprova in occasione in occasione del 12esimo compleanno di Ottobre il risultato è tragico.
La ragazzina scappa, arrampicandosi su un albero e il padre, nel tentativo di raggiungerla, cade a terra ferendosi gravemente.
Per lui si rende necessario un lungo ricovero e la protagonista è costretta a seguire una donna verso la quale nutre odio e rancore in città.
Lo spaesamento di Ottobre è totale. La città è grigia, rumorosa, sporca. Nulla la attrae e a scuola sembra un pesce fuor d’acqua. Come se non bastasse è costretta a lasciare Stig, il suo barbagianni, in un centro destinato al recupero di specie animali da reinserire in natura.
Quello che segue è un’evoluzione dei sentimenti della ragazzina che riuscirà a trovare uno sbocco, una via di fuga vicina al mondo che amava.
Diventa una cercatrice nel fango del Tamigi. Recuperare vecchi oggetti e immaginanare le loro storie non solo le permette di trovare sollievo alla profonda sofferenza che prova ma la aiiuterà anche a farsi nuovi amici e provare ad allacciare un rapporto con la madre.
Non aspettatevi un finale stucchevole perché, a mio parere, il lascito più grande della storia di Ottobre è che ci sono vite destinate a essere spezzate, che non potranno mai ricomporsi alla perfezione ma proveranno a far vivere insieme i vari pezzi del puzzle.
OTTOBRE, OTTOBRE
KATYA BALEN - traduzione di Lucia Feoli e illustrazion di Angela Harding
EINAUDI RAGAZZI 2023
ISBN 9788866568063
DA 10/11 anni
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