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E AGLI INSEGNANTI COSA REGALO?
Eccoci, siamo quasi alla fine di quest'anno. Tra quarantene, distanziamenti, ingressi contingentati e chiusure,
ce l'abbiamo (più o meno) fatta.
Stanno partendo o sono partite le chat di classe per gestire il dono da assegnare ai docenti: tra piante ornamentali, cornici,
soprammobili e ceste di cibo, spunta ogni tanto l'ipotesi del/dei libro/i.
Benissimo, eccoci qui, siamo pronti!
Spesso si va alla ricerca dell'albo poetico, dell'illustrato carico di significati e metafore sul senso della vita, della fanciullezza,
delle inevitabili fasi di crescita del bambino.
Ci sta e alcune scelte sono davvero di valore.
Permettetemi, però, di dare un suggerimento schietto e sincero.
SE VOLETE FARE COSA BUONA e GIUSTA, REGALATE UN BUONO!
E non solo perché il libro è faccenda personale e in fondo i maestri e le maestre dei nostri figli li conosciamo molto poco.
Il motivo vero e fondamentale è che C'E' UN FORTISSIMO BISOGNO DI PORTARE GLI INSEGNANTI QUI,
DENTRO LE LIBRERIE.
Sì, quelli che stanno leggendo questo post si potranno risentire.
Perché ovviamente ce ne sono. Quelli che frequentano regolarmente Bufò si muovono con sguardo acceso e curioso, prendono,
toccano, sfogliano, riflettono. Riflettono molto prima di ogni acquisto che non è mai dettato dal caso.
Eppure, a fronte di questa schiera energica e determinata a fare della lettura uno dei capisaldi del proprio lavoro,
c'è un esercito immenso e sconosciuto che le porte delle librerie le varca molto poco.
Lo rivelano le liste di libri per le vacanze che, ahimè, spesso e volentieri, mostrano titoli esauriti o fuori catalogo e dove, accanto
all'inevitabile classico, non spunta quasi mai un titolo di narrativa contemporanea.
Mi spiace dire una cosa scomoda, ma è così.
E non ho dubbi che le motivazioni siano anche strutturali.
Questo non è un Paese che dall'alto ha fatto sentire e respirare al suo corpo docente il bisogno di
formare generazioni di lettori.
Questa è una scuola, e molti di noi genitori ce ne siamo resi conto proprio con la DaD, svilita e impoverita,
che arranca tra cavilli e protocolli, che si muove su libri di testo spesso sciatti, anacronistici e privi di stimoli e che inchioda i suoi allievi tra assurdi criteri di competenze invece di accendere loro la fiamma della curiosità e del sapere.
In tutto questo la lettura è sovente messa al fondo della lista o considerata un accessorio "gratuito"
o sul quale è lecito chiedere sempre sconti, appannaggio di qualche valoroso che ci crede e ritaglia l
e sue ore di lavoro per questo, che investe tempo, soldi ed energie su e intorno ai libri.
E vi dico anche un'altra cosa. Ovvia ma non scontata.
I librai non fanno miracoli. Al massimo preparano bibliografie accurate o mettono da parte pile di libri
e un tempo disteso per guardare e aggiornarsi.
Sembra poco, ma non lo è.
Agli insegnanti, questo e in tutti gli anni a venire, regalate questo: non solo un oggetto,
ma un'esperienza!
Per info sul buono passate in libreria o chiamate/scrivete al numero 0112644603
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